Poche, sentite parole. Abitanti dell'anima, spesso visualizzata come un "dentro". Talvolta rimangono sensazioni e non fanno in tempo a cristallizzarsi in parole. Talvolta non vengono sentite e vicino al chiarore del cielo sono trascinate giu' e ancora su in moti convettivi d'oblio, e di ricordo. Talvolta nascono parole, rimangono parole e giocano fra loro fintanto che qualcuno non se ne accorge. Pensieri? Sensazioni? O piu' semplicemente, segnalibri?
mercoledì, marzo 02, 2016
La complessità delle cose
Facciamoci un grande favore. Rispettiamo la complessità delle cose. Chi semplifica una questione immotivatamente complicata la rende più comprensibile, ma chi semplifica una questione naturalmente complessa la sfregia, la snatura, la impoverisce, la depaupera. Gli slogan sono belli per la pubblicità, ma pessimi per l'anelito alla comprensione e alla conoscenza. La sineddoche è un'interessante figura retorica, ma il suo utlizzo per banalizzare le parole è solo una brutta figura che ci facciamo di fronte a una realtà che non stiamo rispettando nella sua interezza. E allora una donna non è un utero in affitto, né una vulva in prestito, né una mammella in comodato d'uso. Rispettiamo la complessità delle situazioni, delle parole, delle scelte, delle persone. Talvolta ci vuole tempo, o profondità, o entrambe. Oppure nel frattempo sospendiamo i giudizi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento