Oggi parlerò di alcune cose belle ma sovrastimate. Sovrastimate, però belle. Va beh, belle e sovrastimate, perché innalzate molto (troppo?) spesso a miti, ad assi pigliatutto del nostro panorama psico-cultural-turistico, talvolta oscurando ciò che rischia di soffocare nei loro coni d’ombra.
Est – Le Cinque Terre
Il sole della nostra sovrastima nasce a est, nel levante ligure delle Cinque Terre. Bellissime, stupende, non serve neanche magnificare lo splendore arroccato di Manarola o il porticciolo tascabile di Vernazza… Però tu, cara sessantenne del Minnesota caro trentenne finlandese cara ventenne portoghese caro ottantenne portoricano che a metà ottobre zampetti per il centro di Monterosso vestito da scout picchiettando i bastoncini da sci sull’asfalto per dare ritmo e senso al tuo incedere, non te l’ha mai detto nessuno che cinquanta km più a ovest c’è Genova, la città più bella del mondo? La risposta è semplice. No, non glielo ha detto nessuno. Il suo Tour Operator ha organizzato Milano – Venizia – Florencie – Cheenkueterrey - Milano e vaffanculo a Genova. Tanta troppa gente lambisce Genova e tira dritto. E allora andiamo avanti anche noi.
Sud – “La Cura”
La sovrastima continua a scaldarci con i suoi raggi dall’esotico sud de “La Cura” di Battiato. Fantastica, onirica, poetica, dolcissima, cosmica, immancabile in ogni compilation preposta a dimostrare alla nostra amata quanto siamo sensibili e romantici… Però c’è questo genio capace di superare le correnti gravitazionali (senza spifferi), lo spazio, la luce, i ciclisti la domenica mattina sull’Aurelia, Usain Bolt, Beep Beep, il Razzo Egidio della Pimpa, insomma una specie di supereroe, che si trova a vagare (un po’ sorpreso, per la verità) per i campi del Tennessee (???). Ora, io del Tennessee conosco Chattanooga, dove il sole ti spacca in quattro, e la soluzione è soltanto una: mmm-mmm! Magico Lipton! E comunque no, non ho “fiori bianchi” per te, anzi mi sa che hai già un tantino esagerato. Poi d’accordo, mi dici parole stupende, ma quando mi prometti che mi proteggerai dai fallimenti che per mia natura normalmente attirerò io una palpatina agli zebedei me la do, così per sicurezza. Mi stai mica dando appena appena un attimo del portasfiga? Dici che conosci le leggi del mondo e me ne farai dono. E chi cacchio sei, Piero Angela in pieno spirito natalizio? Ma comunque, a caval donato… Andiamo avanti, suvvia.
Ovest – “Il Piccolo Principe”
L’ovest della nostra sovrastima tramonta con le luci oblique de “Il Piccolo Principe” di Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, noto alla maggior parte di noi solo per avere scritto questo racconto, e alla minor parte di noi solo per avere scritto questo racconto. Anche sua mamma lo chiamava "Ehi tu, che hai scritto il Piccolo Principe, vieni qui!", oppure per chiamarlo con il nome completo doveva andare su Wikipedia.
L’autore ci delizia con pagine di delicate immagini, molto poetiche ed evocative. “I grandi non capiscono mai niente da soli. Ed è faticoso, per i bambini, star sempre lì a dargli spiegazioni”. Bello come spunto, magari anche se non ce lo ricordi ogni dieci righe fa lo stesso eh Antoine! Comunque niente da dire, un racconto davvero ben riuscito, talvolta eccede nell’allegoria, può risultare a tratti un pelino stucchevole ma alcune immagini sono azzeccatissime e stanno davvero a cuore anche a me… la pecora, la rosa, e soprattutto la volpe; è comunque un libro di nicchia che vi consiglio di acquist… Come? Non è di nicchia? Va beh un libro per bambini che però bisogna leggere da grandi che però dovrebbero essere bambini perché i grandi non capiscono che vi consiglio di acquist… Come? E’ il terzo libro più letto al mondo dopo il Capitale e La Bibbia? Perbacco, con buona pace di Marx e Dio qui bisogna puntare al gradino più alto! E allora forza, piazziamoci tutti un bel Piccolo Principe sotto la maglietta e andiamo a dormire, che intanto si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi! E procediamo.
Nord – “Volere è Potere”
E’ notte, ma la nostra sovrastima non dorme. Nel silenzio dei nostri pensieri, la mezzanotte della sovrastima rintocca sul nord della frase “Volere è Potere”. Quando abbiamo cercato energie per andare avanti, questa frase ci ha sempre accompagnato, volenti o… nolenti. E’ una frase bella, che trasforma come in una perfetta alchimia un’immensa energia vitale in un’altra immensa energia vitale. Dopo lunghe meditazioni, percorsi di saggezza, crescite interiori e dubbi amletici, le riflessioni su questa frase si possono riassumere così: Volere è Potere Stocazzo. Da ragazzi ci piace crederlo, ci piace pensare che l’inerzia del mondo possa essere addomesticata dalla nostra volontà. Il problema è che poi ci crediamo davvero, e sovrastimiamo anche il nostro impatto sul mondo, in un’altalena che oscilla beffarda tra l’onnipotenza e la disillusione.
Ma a noi non importa, il mare davanti a Riomaggiore ci proteggerà dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontreremo per le nostre vie, dal boa che inghiottirà i nostri elefanti, dai nostri deliri di onnivolenza e onnipotenza, e dalle nostre stesse sovrastime, che vedremo bene solo con il cuore. Poiché l’essenziale, a occhio, è davvero invivibile.
1 commento:
Ho sempre pensato anch'io che la cura di Battiato fosse sovrastimata ...... E
Poi che presunzione!!!!!
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