Quando si vuole agire sulla paura, non si parla ai cervelli, ma agli stomaci.
E oplà, a pochi giorni dalle elezioni in USA ecco un tipico colpo allo stomaco. Un colpo di fioretto. Si parla di un nuovo video di questo leader di al Qaeda, Abu Yahya, in cui chiede "all’onnipotente" che alle prossime elezioni americane il presidente uscente George W. Bush e il partito repubblicano "vengano umiliati". Quale e' la novita' insomma? Direi nessuna. Nessuna. Non è una notizia, o meglio è una non-notizia. Ma il meccanismo (neanche troppo) sottile è quello di far uscire la (non)-notizia in un momento strategico. Attenzione, Abu Yahya non dice che vorrebbe che vincesse Obama, altrimenti il messaggio sarebbe troppo chiaro. Pero' lo stomaco dell'americano riceve la stoccata, e inizia a fare degli accostamenti. ABU YAHYA = Al QUAEDA = CATTIVO. ABU YAHYA dice male di Bush e DEL SUO PARTITO. Quindi ABU YAHYA si augura che il partito di Bush perda, e quindi si augura che Obama vinca. Quindi AL QUAEDA (cattivo) sta con Obama. Obama cattivo, quasi quasi voto McCain. E dallo stomaco passa al cervello, ormai già confezionata.
Quindi, se davvero Abu Yahya si augurasse la vittoria di Obama, avrebbe fatto bene a stare zitto, perche' sapendo che Al Quaeda non nutre della simpatia di gran parte del popolo statunitense, l'influenza che può dare è al contrario.
Riassumendo, o Abu Yahya è un coglione oppure è stato strumentalizzato. E secondo me un coglione non è. Ammesso che esista veramente.
Poche, sentite parole. Abitanti dell'anima, spesso visualizzata come un "dentro". Talvolta rimangono sensazioni e non fanno in tempo a cristallizzarsi in parole. Talvolta non vengono sentite e vicino al chiarore del cielo sono trascinate giu' e ancora su in moti convettivi d'oblio, e di ricordo. Talvolta nascono parole, rimangono parole e giocano fra loro fintanto che qualcuno non se ne accorge. Pensieri? Sensazioni? O piu' semplicemente, segnalibri?
venerdì, ottobre 31, 2008
La paura viene dal basso
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1 commento:
ben detto. io ti dico solo che martedi' qui sara' una giornata campale, non si parla d'altro da un mesetto a questa parte, incessantemente. si stanno organizzando sit-in davanti alle TV con pizza e birra che manco per il superbowl. e si, anche io saro' incollata li, a vedere se BHO vince la virginia o l'ohio o il texas o checavolodistato perche' tanto non ci capisco molto in come verra' eletto il presidente. sta di fatto che era da tanto che non vedevo (piu' o meno) giovani cosi' attanagliati dalla politica, ne' qui ne' li. e' bello. ma anche angosciante. l'attesa e' snervante, anche per chi come me non puo' votare (ma vorrebbe!). perche' alla fin fine, e' pur sempre un pezzettino di storia che si scrive. il buon barack e' arrivato where no (black) man has gone before. e io spero...
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