Da qualunque porto si vedono sempre almeno due cose: un approdo, e il mare. E il mare è sogno di porti, è un grande saggio che contiene tutte le domande del mondo. Ma risposte, nessuna.
Le risposte non sono interessanti, perché male che vada sono esatte e, male che vada, sono sbagliate. Comunque muoiono quando muore la loro terrestre utilità, o inutilità. La natura incompiuta delle domande, invece, rimane come una saggezza sospesa.
E io questo lo so, perché vivo a Genova, e sono capace di guardare la gente che pesca. Che lancia le domande al mare.
E il mare tace.
Poche, sentite parole. Abitanti dell'anima, spesso visualizzata come un "dentro". Talvolta rimangono sensazioni e non fanno in tempo a cristallizzarsi in parole. Talvolta non vengono sentite e vicino al chiarore del cielo sono trascinate giu' e ancora su in moti convettivi d'oblio, e di ricordo. Talvolta nascono parole, rimangono parole e giocano fra loro fintanto che qualcuno non se ne accorge. Pensieri? Sensazioni? O piu' semplicemente, segnalibri?
mercoledì, maggio 06, 2009
La saggezza del mare
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