giovedì, marzo 25, 2010

Dal punto di vista del Lupo

C'è un tempo da lupi, e un tempo per le confessioni. Ma, San Pietro Lupo, io sono innocente, e ti aprirò il mio cuore.
Ero a casa mia bello tranquillo a depilarmi, questa volta cercavo di perdere anche il vizio con il nuovo Lupette Pentalama; la quinta lama taglia il vizio e ne sradica pure l'albero genealogico eliminando suo padre, l'ozio, e suo zio, lo zio. Squilla il telefono ed è quella rompicoglioni della signora Iole Rosso, la nonna di Cappuccetto Rosso. Se c'è una parola che la può definire è: pignola. Una sua amica per farle gli auguri non è andata a dirle "In bocca al lupo"? E lei, pignola, subito a chiamarmi, come se ogni suo desiderio dovesse essere esaudito all'istante. Non voleva sentire ragioni, e allora poso il rasoio Lupette, mi lavo i denti, prendo un po' di bicarbonato e le dispense del corso di fachirologia, e mi reco dalla simpatica nonnina. Ora, ingoiare una spada può considerarsi un'operazione relativamente semplice, lama o non lama, è un po' come spogliare una Margherita. Ma ingoiare una nonna non è altrettanto semplice, soprattutto quando si dimena e pretende che non le si rovini la messa in piega (e celebrare una messa in piega non è facile neanche se il prete è un esperto motociclista, ma questo è un altro discorso). Però, San Pietro Lupo, ce l'ho fatta. L'ho ingoiata per intero e l'ho custodita nel mio stomaco, come originariamente pattuito. A quel punto avevo pure fretta, perché, oltre che finire di depilarmi, dovevo anche andare aldilà del fiume e raggiungere la pecora che col cavolo che tornava indietro. Era un'operazione che si preannunciava un po' lunghetta. Stavo per risputare la vecchia quando quella mocciosa di Cappuccetto Rosso suona alla porta. Allora in fretta e Furia mi vesto da Cavallo del West, anzi penso che sia meglio mettermi gli abiti della nonna per non spaventare la povera bambina e farla allontanare il più presto possibile senza che si impressioni. Ma lei attacca con le domande. Che occhi grandi che hai, che orecchie grandi che hai, che bocca grande che hai... Insomma ci provi lei a ingoiarsi una vecchia senza fiatare: un po' di dilatazione è il minimo che possa capitare, no? Insomma che la piccola discendente di Sherlock Holmes stava per scoprire il trucco, e così per prendere tempo, e non senza ulteriori difficoltà peristaltiche, ho deglutito pure lei. A questo punto fammi fare una considerazione: la Balena di Pinocchio passa alla storia per avere ospitato dentro di sé Pinocchio e Geppetto, applausi da tutti, urla di tripudio, e faccio notare che: 1) una balena è molto più capiente di un lupo, e 2) l'uscita di sicurezza della balena è quella sorta di sfiatatoio che si trova sopra la sua testa, mentre io, indovina un po' da dove pianificavo di far evadere le due prigioniere. Tra l'altro mi sembrava pure un bel gesto, visto che si lamentano sempre che non le caga nessuno. Beh, riassumendo: applausi alla balena, morte per il lupo, ma grazie! Grazie davvero. Infatti, mi stavo preparando al delicato processo di espulsione quando bussano alla porta quel ficcanaso del cacciatore e quel salame di suo figlio, il cacciatorino. Notevolmente appesantito vado ad aprire, li faccio accomodare, poi il piccolo mi dice: "Sai che cosa mi è successo ieri?". E io, per essere gentile: "No, spara!". 'Sto scemo non va a imbracciare il fucile e a fare fuoco? E io, sai che cosa ho fatto, San Pietro Lupo? Sono riuscito ad alzare la canna quel tanto che bastava per non farmi colpire al ventre. Ho condannato a morte certa me stesso, ma ho salvato le due donne. L'ho preso dritto al cuore, San Pietro Lupo. Dritto al cuore. Sono morto sul colpo; schizzi di sangue dappertutto, anche il cappuccio di Cappuccetto Rosso si è tutto intriso di sangue. E ora te lo posso dire, prima era bianco come la neve, e il suo soprannome è stato creato a posteriori per gettare una luce diversa sull'intera vicenda: il cacciatore ha estratto le due malcapitate dal mio stomaco e ha inventato la storia nota a tutti per scagionare lo stupido figlio e per coprirsi di immeritata gloria. Quanto a me, il mio corpo è disintegrato, e la mia memoria irrimediabilmente infangata. Dimmi, che ne sarà della mia anima? Dritto al cuore, San Pietro Lupo, dritto al cuore.