venerdì, dicembre 27, 2013

Imbuto

Imbuto.
Concentrico.
Distillato di futuro.
Invita il tempo.
Lo assapora.
Lo trattiene.
Con finta pigrizia e con voglia.
Lo convoglia con grazia verso l'uscita.
Sempre aperta.
Rotea il sapore del suo procrastinare.
L'imbuto contiene un viaggio.
Dante attendeva all'uscita
La luce delle stelle.
L'imbuto non attende nulla.
L'imbuto si nutre
dell'attesa che crea.

martedì, settembre 24, 2013

Sbilanciarsi

Sbilanciarsi è saper perdere il proprio equilibrio, anche solo per un attimo.
Un attimo importantissimo di coraggio in cui il nostro baricentro incontra una vertigine. E lì impariamo a cadere, a volare, impariamo a crescere e viaggiare. Un passo necessario fuori dalla bilancia delle nostre certezze, fuori dal bilancio delle nostre vite.

(immagine tratta da http://www.flickr.com/photos/frobbiano)

mercoledì, luglio 03, 2013

Ti icso

Ti icso.

Ti icso proprio nel senso di ics,
cioè qualcosa
un po' tipo che ti amo ma non proprio.
Ics come un sentimento variabile,
di temporali soli e soli senza tempo,
e un sentimento si sente non si prova.

Ti icso perché si va in scena nella vita
In incognita e senza prove
Senza certezza di non sbagliare.
Tante ics dentro a espressioni di stupore,
Che non ho mai saputo calcolare.

Ora però
lo so cosa vorrei,
con estrema chiarezza.
Vorrei che tu
almeno un po'
mi ipsilonassi.

domenica, giugno 16, 2013

Occhiali da svista

(immagine di Alessandra Placucci, http://www.aplacucci.it)

Ogni tanto indosso gli occhiali da svista, per scartare alato un cavallo in regalo, e galoppare l’aria sul binario sbagliato, come un incerto vagabondo libero di errare, mentre non cerco la verità.

venerdì, maggio 31, 2013

Epica Erotica Star

“Che gran Troia!” – esclamò compiaciuto passandosi la mano nella folta chioma bionda. Aveva appena ricevuto la sceneggiatura di un kolossal della Ohm Eros Production, e si gongolava, gonfiando come un mantice i depilatissimi pettorali, per essere stato scelto ancora una volta come attore protagonista. Del resto – pensava appoggiando lontano i suoi occhioni belli e ignoranti – chi se non io?
Achille Greco aveva collezionato tanti appellativi nel corso della sua dura e sfolgorante carriera nel cinema hard: il Mirmidone di Marmo, il Pelide senza peli, l’epico Re della tradizione orale, il Semidio Semidai, ma tutti lo conoscevano come Ahh Killer, il cecchino degli orgasmi. Leggendo la sceneggiatura, però, ben presto trovò modo di rabbuiarsi. Capriccioso come un’ottusa primadonna, si adirò funestamente quando vide che la scena di apertura, un pugnace ménage a trois insieme alle gemelline svizzere Chriss Heide e Breeze Heide, era stata affidata al suo rivale di sempre, il dotatissimo turco Agha Mennon. Che infamia, e che beffa! Fin dai tempi dell’adolescenza il piccolo Achille, quando era solito praticare autoerotismo con l’aiuto di grandi hamburger, sognava di avere rapporti carnali con delle vere svizzere, e ora l’occasione gli veniva negata per un inaccettabile sopruso. Si diresse deciso alla sede della Ohm Eros Production con la ferma intenzione di abbandonare il progetto, e così in effetti fece, lasciando il suo ruolo al collega e amico fraterno Patrizio Bassi, conosciuto nell’ambiente come Pat “Rock” Low. Quest’ultimo però, volendo emulare in tutto e per tutto le prestazioni di Ahh Killer, rimase ben presto con la schiena irrimediabilmente bloccata dopo aver girato un’intricata scena di bondage. Fu così che il nostro eroe, dal minuscolo cervello ma dall’enorme cuore, decise di tornare a far parte della squadra, e accettò di mettere nuovamente a disposizione la sua lancia per trafiggere un gran numero di troiane. Non sapeva però che un evento tanto fortuito quanto nefasto stava per condizionare la sua fulgida carriera. I patti con la produzione erano sempre gli stessi: semplici e molto chiari. Avrebbe girato qualunque tipo di scena, spogliandosi ove e quando necessario, a patto di poter tenere sempre indosso il calzino destro. Nessuno avrebbe dovuto chiedergli spiegazioni su quello che tutti avevano finito per considerare un necessario vezzo. Si apprestava a girare la scena clou, quella in cui insieme al possente Aiace Telamordo avrebbero dovuto tentare una doppia incursione tra le fila del nemico, uno con attacco frontale e l’altro aggredendo la retroguardia. Stavano cospargendosi di frumento e orzo per girare al meglio la scena di nudo integrale, quando un’avventata e ignara scostumista sfilò ad Ahh Killer il mitico calzino. Il silenzio calò improvviso, e tutti si fermarono, ma nessuno poté fare a meno di dirigere lo sguardo verso l’epico tallone scoperto. E tutti lo videro. Tutti videro un uomo possente, meraviglioso, forte e bellissimo, con un vistoso tatuaggio sul tallone destro: un tenero orsetto accompagnato dalla scritta “I love my teddy bear”. Nessuno seppe trattenere le risate. Il solo Pat “Rock” Low si morse le labbra e abbassò lo sguardo. Ahh Killer si abbandonò alla vergogna e capì subito che una parte di sé era morta. Era finito di colpo il suo orgoglio cieco, ingrediente necessario nella sua carriera di attore hard, che di fatto ebbe fine in quel preciso momento.
Oggi Achille Greco e Patrizio Bassi vivono con tranquillità e disincanto la loro storia d’amore, per troppo tempo mascherata e repressa.