mercoledì, dicembre 13, 2006

Trattini di anticonformismo

"Conformismo" è una di quelle parole che nel linguaggio corrente diventa quasi parolaccia. Tutti sono pronti a scagionarsi dall'"onta" del conformismo perché si dicono caratterizzati da qualcosa che li distingue "dalla massa". Anzi, con un bagliore negli occhi molte persone saranno pronte a definirsi "anticonformiste". Forse perche' fa figo, ispira libertà e ricorda, in forma implicita, l'ovvietà che tutti gli individui sono diversi tra di loro (e ricordandolo in forma implicita, l'ovvietà si stempera).
Ma nella parola anticonformismo dove sta il trattino? A cosa si applica l'"anti" e a cosa l'"ismo"? Se si tratta di anti-conformismo è un discorso, se si tratta di anticonform-ismo è un altro. Mi spiego peggio: parliamo di un atteggiamento che contrasta il conformismo oppure di un atteggiamento che esalta i comportamenti contrari ai costumi correnti? Da vocabolario sembra che il significato "in italiano" sia proprio il secondo: "atteggiamento di rifiuto delle idee e delle consuetudini correnti" (da Garzanti online). Ma allora la situazione si fa, se possibile, ancora più complessa: secondo me andare contro le consuetudini correnti è una forma di conformismo essa stessa: ribaltare i costumi non è forse una maniera di seguirli? Il negativo di una fotografia non esprime forse, seppur in maniera contraria, l'immagine stessa della fotografia stampata? Io mi considero anti-conformista (con i trattino dopo l'"anti"), ma questa parola nel vocabolario italiano non esiste.

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